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Il Forum è nato dalla giornalista Marilù Mastrogiovanni ed è organizzato da Giulia Giornaliste e dalla cooperativa IdeaDinamica, con l’obiettivo di “creare ponti, abbattere muri: promuovere una riflessione sul giornalismo delle giornaliste investigative, come presidio di Democrazia, dunque di Pace”.

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Dopo il successo e le manifestazioni di solidarietà dello scorso Novembre, quando più di 20 amici, giornalisti, artisti e intellettuali si sono uniti per creare un libro sulla vita e il lavoro della giornalista assassinata Daphne Caruana Galizia, lo stesso team ha ora prodotto una traduzione italiana del testo, dal titolo Uccisa in nome della verità.

 

La traduzione è integrata da una lettera aperta del noto magistrato e politico italiano Antonio Di Pietro.

 

Al libro hanno collaborato anche l’ex giudice della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo Giovanni Bonello, il presidente della Federazione Europea dei Giornalisti Mogens Blicher Bjerregård, l’ex ambasciatore degli Stati Uniti Douglas Kmiec e i giornalisti del The Guardian Jonathan Freedland e Luke Harding. Insieme a loro, giornalisti, editorialisti e amici maltesi. Il libro comprende anche illustrazioni ad opera di artisti maltesi di spicco.

 

Caruana Galizia, assassinata da un’autobomba il 16 ottobre 2017, era la giornalista maltese più nota.

 

“Questo libro offre un corretto spaccato delle tematiche che circondavano la vita, il lavoro e la morte di Daphne e dovrebbe essere importante per qualunque persona cerchi di capire e migliorare”, ha detto il curatore, Joseph Anthony Debono.

Alcuni giornalisti hanno esaminato le questioni legate allo stato attuale del giornalismo e al contributo dato da Daphne. Nel suo campo ha fatto qualcosa di completamente nuovo, come donna che ha ignorato le convenzioni e la dipendenza per forgiare la sua personale corsa sulle montagne russe attraverso la professione.

 

Uccisa in nome della verità comprende contributi di giornaliste maltesi che mostrano l’entità delle sue conquiste, le sfide che ha affrontato e i problemi che si riscontrano nel giornalismo oggi.

 

Le storie di Caruana Galizia hanno trasportato i suoi lettori in una Malta che ben poche persone hanno visto – un inferno di droga, criminalità organizzata e governo corrotto, scrive la giornalista di The Shift News Caroline Muscat, co-curatrice del libro.

 

Muscat fornisce una cronaca degli attacchi feroci, personali e professionali, contro  Caruana Galizia, aumentati negli anni fino all’attacco finale del 16 ottobre. Muscat sostiene che la vittoria dei Laburisti a giugno 2017 sia servita a lanciare un messaggio: che nonostante gli scandali che hanno scosso il governo, quella era la nuova normalità, ma “la morte di Daphne garantirà che ciò non sarà più ammissibile”.

 

Tra la fine degli anni Ottanta e il 2017, Caruana Galizia si è fatta un nome per il tono carico dei suoi commenti, le sue indagini dirompenti e la sua volontà di cercare dappertutto.

 

Questa determinazione le ha procurato ammirazione e disprezzo in egual misura, ma un pubblico senza pari, a Malta e all’estero. Ha lottato per la causa della democrazia, del buon governo e della libertà d’espressione.

 

Tutti coloro che hanno collaborato a questo libro hanno donato il loro tempo e il loro impegno, e tutti i proventi del libro saranno devoluti a Dar Merħba Bik, un’organizzazione benefica scelta dalla famiglia di Caruana Galizia.

 

Il libro è curato da Joseph Anthony Debono e Caroline Muscat e tradotto in Italiano da Paula Giannoni.

 

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