Parte dalla Puglia il movimento delle giornaliste che vuole “creare ponti non muri”, unendo le sponde del Mediterraneo, per accendere fari nelle periferie del mondo, valorizzando il lavoro delle giornaliste che sui territori rappresentano, con il loro lavoro, dei veri e propri “presìdi di democrazia”. A breve saranno comunicati i nomi delle vincitrici della terza edizione del premio “Inviata di pace”
Una rete che parte dalla Puglia per abbracciare i luoghi più remoti del mondo, dove i diritti umani sono calpestati e le giornaliste sono lì a testimoniarlo con il loro lavoro: è il
Forum delle Giornaliste del Mediterraneo, giunto alla sua terza edizione.
Fervono i lavori in vista del terzo appuntamento, che quest’anno si arricchisce ancora di più con proiezioni in esclusiva di documentari e presentazioni di libri, raddoppiando gli appuntamenti: il programma, che sarà reso noto a breve, passa da due a quattro giornate.
Reporters di guerra, croniste che scrivono di mafia e corruzione, blogger che aggirano la censura pur di denunciare e infrangere i muri dei regimi: il Forum dà voce a ciascuna di loro, attraverso
panel tematici dedicati ai diversi aspetti della professione e ai diversi modi in cui, minacciando o imbavagliando chi esercita il diritto di informare, si minaccia e si imbavaglia la democrazia.
La presenza delle croniste sui territori, come attestato dei valori della Democrazia e della Pace, è infatti il messaggio che ogni anno viene lanciato dalla Puglia attraverso il Forum, creando ponti con altre città del bacino del Mediterraneo.
Agli incontri, organizzati ogni anno nel mese di novembre, a ridosso della giornata internazionale contro la violenza sulle donne, si accompagna un’attenzione costante durante tutto l’anno: il Forum delle Giornaliste del Mediterraneo è un faro sempre acceso a tutela delle giornaliste, per le donne e le attiviste. Per difendere e denunciare.
Per tenere alta l’attenzione su vicende come quella di
Daphne Caruana Galizia, assassinata a Malta il 16 ottobre 2017, o di
Nurcan Baysal, arrestata per cinque tweet pacifisti e per questo critici verso la politica del governo turco, e ancora in attesa di giudizio. O come
Ceyda Karan,
Lina Ben Mhenni,
Arbana Xharra.
Sono tante le storie che il Forum ha raccontato finora, ospitando donne provenienti da Kosovo, Turchia, Malta, Tunisia, Siria, Italia, Francia, Spagna: a loro, e a tutte coloro che verranno ospitate nelle edizioni successive, viene assegnato il riconoscimento di “inviate di pace”, simboleggiato da un'opera del fotoreporter sociale Marcello Carrozzo.
Durante la prima edizione del Forum delle Giornaliste del Mediterraneo, il 23 e 24 novembre 2016, sono intervenute: Carmela
Giglio (RadioRai1), Lucia
Goracci (Rai3, Rainews24), Luciana
Sgrena (Manifesto), Yasmine
Taskin (Freelance), Nurcan
Baysal (Tv turca T24), Ceyda
Karan (quotidiano turco Cumhuriet), Leila
Ben Salah (Radio Bullets) Asmae
Dachan (freelance), Emanuela
Bonchino (Rainews24) Francesca
Gernini (cine-foto operatrice Rai), Sandra
Amurri (Il Fatto quotidiano).
Alla seconda edizione, il 22 e 23 novembre 2017, hanno invece partecipato: Nurcan
Baysal (tv turca T24), Lina
Ben Mhenni (candidata al Nobel per la Pace, blogger di A tunisian girl), Laura
Cappon (Rai 3), Luciana
Capretti (scrittrice, La jihad delle donne), Ester
Castano (agenzia LaPresse), Linda
Dorigo (fotoreporter freelance), Marilena
Natale (giornalista sotto scorta, redattrice della web tv Piùenne), Fabiana
Pacella (freelance), Giuliana
Sgrena (il Manifesto), Arbana
Xharra (editor in chief del quotidiano Zei - Kosovo), Caroline
Muscat (editor
www.theshiftnews.com – Malta), Petra
Caruana Dingli (accademica, editorialista di Sunday times of Malta e Times of Malta).
Tutti gli interventi sono visibili sul
canale YouTube del Forum.
Il Forum è riconosciuto come e
vento formativo con crediti deontologici dall’Ordine nazionale dei giornalisti. Le iscrizioni sulla piattaforma Sigef.
Il Dipartimento ForPsiCom dell’Università di Bari riconosce i CFU agli studenti.
Ideato da Marilù Mastrogiovanni, il Forum delle Giornaliste del Mediterraneo è organizzato da
Giulia – Giornaliste Unite Libere Autonome e finanziato da Corecom Puglia, FNSI, USIGRAI, Consigliera di parità regionale, UsigRai.
Ha raccolto nelle edizioni precedenti i patrocini di:
Presidenza della Camera dei Deputati, Ordine nazionale dei giornalisti, Ordine giornalisti regione Puglia, UNHCR – Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, Accademia Della Crusca, Associazione nazionale “Articolo 21”, Associazione nazionale “Ossigeno per l’Informazione”, Archivio di Genere, Università del Salento, Università di Bari, Università di Foggia, Comune di Lecce, Una buona storia per Lecce.
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